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sabato 18 ottobre 2014
I Medici di Famiglia Calabresi
guidati da Antonino Pio D'Ingianna
vincono con il progetto C.A.P.I.R.E.
il concorso di idee sulla aderenza terapeutica
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venerdì 3 ottobre 2014
I Medici di Famiglia e il Territorio:
Implementare corretti stili di vita
Conoscere lo stile di vita dei
cittadini è il primo passo per una programmazione mirata ed efficace nella
prevenzione delle malattie e nel miglioramento della salute intesa secondo la
definizione OMS “La salute è uno
stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente
l’assenza di malattia e di infermità”.
E' in questa ottica che va visto quanto concordato tra Giacomo
Milillo segretario nazionale dei Medici di famiglia FIMMG e Ignazio Marino
sindaco di Roma.
E' stato firmato un protocollo di
intesa in cui i medici di famiglia si rendono disponibili per una azione di
identificazione degli stili di vita inappropriati e l'indirizzamento verso la
giusta direzione.
E' stato detto "Occorre stimolare
con azioni concrete i corretti stili di vita da parte dei cittadini come elemento
fondamentale sia di prevenzione che come strumento di politica economica. I
Medici di Medicina Generale sono un
partner privilegiato per riuscire ad arrivare a promuovere tutto ciò che
riguarda gli stili di vita da somministrare come si fa con un farmaco."
"Il mestiere e la
missione dei medici di famiglia sono centrali nel nostro sistema sanitario –
ha detto Marino – Per chi come noi ha compiti amministrativi e' molto
importante il rapporto con loro, che sono i principali attori della salute dei
cittadini non solo per quanto riguarda la cura delle malattie ma anche per la
prevenzione e nell'aiutare la diffusione della cultura della qualita' della
vita e del benessere, il che e' particolarmente importante nelle metropoli"
Giacomo Milillo ha rimarcato che
"noi medici di Medicina Generale ci consideriamo mediatori culturali
nel campo della salute per far avvicinare i cittadini ai valori della
prevenzione. La scienza medica ha dato un grande contributo ma il lavoro e le
abitudini sono indicatori determinanti per la qualita' e la durata della vita,
ecco il perche' siamo felicissimi di supportare questa iniziativa con la città
di Roma che speriamo si diffonda in tutta Italia".
La salute si tutela anche attraverso
strumenti di incontro tra la gestione di una grande città come Roma e la
capillare attività dei Medici di Famiglia che più di ogni altro raccolgono
informazioni su alimentazione, attività fisica, alterazione della salute
connessa all'ambiente, abitudini improprie come il fumo di tabacco e sono in grado di informare sia i pazienti
che accedono all'ambulatorio medico ma anche tutta la popolazione attraverso
una azione mirata di educazione sanitaria.
Nella Foto Antonio Pio D'Ingianna Medico di Medicina Generale di Altomonte e l’assessore alla Qualità della vita, sport e benessere, Luca Pancalli.
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domenica 20 maggio 2012
Brindisi ed Enpam
metafore di una Italia violenta
Ieri mani violente hanno spento la vita di giovani che
andavano a scuola a Brindisi.
Come cittadino e come padre mi sono sentito violentato.
Una
grande angoscia e una grande tristezza mi ha pervaso per tutta la giornata e un sentimento di confusa rabbia si è scatenato in me.
Sono
per mia natura un individuo pacifico e facendo il lavoro di Medico di Medicina
Generale anche un mediatore tra istanze e desideri e quindi per scelta un
mediatore di conflitti.
Ma questa volta no.
Pensare che qualcuno per motivi abietti possa prendersela con
i nostri figli, mi fa veramente arrabbiare e mi fa riflettere su questa Italia perbenista
e violenta che piange solo su i morti ammazzati e non reagisce di fronte allo
spettro di povertà che ci si para davanti negli anni avvenire, con
l'inevitabile incremento di morti dovuto, si ai suicidi, ma soprattutto al
peggioramento delle condizioni di vita che come è noto è la prima causa di
abbassamento della vita media. Non a caso nell'Italia del nord più inquinata,
affollata, intossicata da industrie la vita media è superiore a quella del sud
che pure vanta un ambiente stupendo ma con economie meno ricche, con servizi
meno efficienti e una classe politica da dimenticare.
La povertà è una violenza che uccide più di qualsiasi bomba o
epidemia.
E questo mi fa riflettere sulle notizie terribili che vengono fuori dal
nostro ente l'ENPAM dove malversazioni, cattiva gestione, prevaricazioni,
sperpero di denaro, collusioni e ruberie hanno impoverito l'ente più ricco
d'Italia.
Una classe dirigente inetta, miope e senza etica.
Una classe dirigente, quella dell'ENPAM, che ci uccide con la
povertà con cui dovremo convivere nella breve vecchiaia che ci sarà concessa
con le nostre pensioni decurtate per la pessima gestione e forse il commissariamento
o il passaggio forzato nella voragine INPS.
Un futuro di povertà violenta che mi fa arrabbiare. Finire
sul lastrico come la PARMALAT.
E come per il caso Parmalat iniziare una class-action contro
chi con violenza perbenista ci ha espropriato dei nostri sudatissimi risparmi.
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