La crisi degli ultimi anni ha acuito le difficoltà di
sistema, sempre meno posti letto in ospedale con conseguente maggiore
emigrazione fuori Regione, al contempo territorio in attesa di trasformazione
ingessato tra MMG in attesa e Decisori che non si decidono ad imboccare la via
del rinnovamento.
A complicare il quadro che vede da una parte una classe
politica senza soldi da investire, dall’altra i medici di famiglia con spese e
carichi di lavoro crescenti da sostenere.
La strada maestra è quella che porta alle AFT, alle UCCP ed
alle Case della Salute, viste come principale punto di accesso per i cittadini
al sistema sanitario. Ma se si vuole ri-organizzare l’assistenza sanitaria
nazionale orientandola a strutture territoriali alternative ai pronto soccorso,
luoghi fisici precisi con integrazione multi-professionale , in grado di dare
risposte concrete senza essere sottoposti alla medicina difensiva, la risposta
più adeguata sono le Medicine di Gruppo Avanzate SELF-MADE, cioè non collocate
in strutture pubbliche con personale dipendente e fattori di produzione non
condizionati dalle logiche del pubblico impiego. Noi medici siamo siamo
disponibili a partecipare ai processi di crescita dell’assistenza territoriale,
a patto che ci sia la volontà di passare da un paradigma di risparmio
tout-court ad uno fondato sugli investimenti, noi investiamo su noi stessi e
gli amministratori e la politica devono investire i risparmi prodotti sul
territorio inteso come destinazione ultima del valore economico espresso in
beni e servizi.
In quest’ottica abbiamo modelli costruiti sulla legislazione
in vigore (AFT,UCCP) che numeri alla mano sono stati in grado di produrre
significativi risparmi in termini di spesa, raffrontandoli con servizi
equivalenti prodotti in modo tradizionale.
Per isorisorse deve intendersi rispendere le somme
risparmiate per mettere in condizione di sostenere i costi dei MMG e non di
ridipingere le corsie degli ospedali.
E’ giunta l’ora di mettere da parte i differenti punti di
vista che dividono le diverse sigle sindacali, abolire le fantasiose iniziative
che politici e amministratori sperimentano ciascuno per la sua strada,
convergere gli sforzi su di un MODELLO UNICO, variamente articolato in funzione
delle diversità dei territori e non dei funzionari.
Il coordinatore UCCP Studio Michelangelo di Lamezia
T. Ercole Mercuri
T. Ercole Mercuri
Ho verificato nella Uccp dove opero quanto siano corrette le affermazioni del Dr Mercuri, l'utilizzo di personale ASP nelle Uccp é fallimentare.
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