Organizzato dal FORMEZ, il seminario "Forme e
modalità di aggregazione dei Medici di Medicina Generale in rapporto alla rete
ospedaliera e territoriale" è stata una bella vetrina per capire come le aggregazioni
dei medici di medicina si coniugano nelle varie regioni e nei diversi
territori.
Antonino Orlando Dirigente Generale del Dipartimento
tutela della salute e politiche sanitarie ha aperto i lavori focalizzando varie
tematiche tra cui la generale mancanza di risorse, le limitate risorse dedicate
che pur ci sono e che devo essere spese e infine sullo spostamento
dell'assistenza dall'ospedale al
territorio che non può essere un matrimonio fatto con i fichi secchi. Altra
tematica ha riguardato i Medici di Medicina
Generale. Ha sottolineato come le statistiche indichino un alto
gradimento da parte della popolazione di questi professionisti ma che non è dato sapere quanta salute
producano. Della continuità assistenziale come guardia medica ha detto che a
fronte di un esercito di medici, poiché in Calabria tutte le guardie mediche
sono state confermate, vi sia uno sottoutilizzazione dei professionisti che
potrebbero essere utilizzati nell'assistenza del territorio.
Santina Amicone della Direzione Generale delle professioni sanitarie ha narrato la storia della riorganizzazione delle cure primarie fino all'ultimo decreto Balduzzi in cui viene sancita la nascita delle AFT e UCCP con grande valenza aggregativa sia monoprofessionale che multiprofessionale. La Amicone sottolinea come la riforma si sia resa necessaria sia per la perdita di incisività della figura del MMG sulla sanità del territorio, sia per la perdita di forza lavoro che si verrà creare, fino a determinare nel 2017 l'espulsione dalle cure primarie di ben 17.700 medici che andranno in pensione. D'altro canto l'età media dei medici di Medicina generale è di 56 anni mentre quella dei medici di guardia medica è di 46 anni. I medici delle cure primarie saranno di meno e più vecchi. E' necessario che le cure primarie siano riorganizzate e il decreto Balduzzi è una risposta. E' una risposta sia con il lavoro in team sia con il cosiddetto ruolo unico che annulla le differenze tra le figure dei medici di guardia media, medici dell'emergenza e MMG.
Angela Panuccio della direzione generale della programmazione sanitaria ha evidenziato come il 3% del FSN pari a 1,5 mld di euro sia destinatoi per la realizzazione di progetti obiettivo. Tra questi progetti quella della medicina sul territorio e per la realizzazione delle case della salute e di nuove forme aggregative assorbe il 25%. La Panuccio sottolinea come le linee di programmazione del Ministero e i finanziamenti relativi sono sempre più orientati verso obiettivi specifici e come il finanziamento di nuovi modi di erogare assistenza sul territorio sarà sempre più incrementato.
Le Linee di indirizzo del Ministero della Salute sull'assistenza sanitaria H24
Giacomo Milillo segretario nazionale della FIMMG ha analizzato le radici storiche della progressiva espulsione del medico di medicina generale dal processo di cura identificandone soprattutto due. La prima è gli interessi economici che gravitano sugli ospedali e la seconda è nella incapacità della figura del MMG di rinnovarsi. Il medico di MG deve essere sempre l'interfaccia con il cittadino utente, perché quando ciò avviene i bisogni di salute vengono soddisfatti meglio che quando si ha di fronte solo una istituzione e con minor consumo di risorse. Uno dei motivi del mancato rinnovamento della MG è il sistema di compenso che ha due gravi difetti, uno dove il medico è concorrente fortemente con gli altri medici per l'acquisizione delle scelte il cui numero determina il successo economico e l'altro è che nel compenso sono compresi i costi dei fattori di produzione del reddito (studio, segretaria, dotazioni di studio..)che nel tempo sono fortemente incrementati fino a ridurre in maniera eccessiva il guadagno per il medico. Questo ha indotto i medici a investire sempre di meno per guadagnare di più. La proposta della rifondazione della medicina generale è quanto il sindacato propone. Alcune delle proposta sono comprese nel decreto Balduzzi. La FIMMG non propone un modello organizzativo dell'assistenza, perchè l'assistenza primaria non è solo medicina generale e bisogna anche tenere conto di più della componente sociale, sebbene il MMG ne sia uno degli elementi più importati. La Fimmg rispetta i vari modelli che nelle varie Regioni si sono sviluppati (case della salute, UTAP..) limitandosi a rispondere nel merito delle proposte. Il compito del sindacato è stato quello di rimuovere le criticità che impediscono lo sviluppo della assistenza territoriale promovendo il ruolo unico in cui medici di MG, di CA e del 118 sono una unica figura che può coniugarsi in diverse maniere in varie epoche della vita dall'emergenza all'insegnamento della MG. Milillo sollecita la ristrutturazione del compenso che deve essere depurato dai fattori di produzione ma sicuramente agganciati ai risultati che si vogliono ottenere e valorizza il lavoro di squadra che dovrà essere fatto. Milillo auspica che la MG abbia sufficienti risorse per la medicina di iniziativa che è quella che può rispondere meglio ai bisogni di salute dei cittadini.
Salvadori della regione Toscana porta un aggiornamento della normativa in quella regione.
Fanciullacci racconta la casa della salute di Empoli.
Rubens Curia dirigente della Regione Calabria presenta i progetti di aggregazione dei MMG in Calabria
L'esperienza dei Medici di Medicina Generale di Cosenza coordinati da Santelli Le Precisazioni del dott. Perri dirigente della ASL di Cosenza
Le case della salute in Calabria secondo Cinzia Ruggia del POAT Calabria
E infine il bell'intervento sulla eccellente sperimentazione di H24 dei MMG di Lamezia con Elio Mercuri
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